Un doveroso tributo a Dorin Sciuric, il fighter silenzioso della Majanese

Si è conclusa la prima fase del campionato della DR1 con la Majanese che nonostante l’inciampo finale a Cormons, si è insediata al terzo posto del girone B e quindi inserita nel prossimo girone Gold dei playoff.

Si sa, il basket è un gioco di squadra e per noi addetti e appassionati forse IL gioco di squadra, dove ognuno mette il suo classico mattoncino, anche il n.e., dove un canestro fa felice un giocatore mentre l’assist ne fa felici due! E proprio la coralità e l’impegno di tutti, conditi con l’innesto di un leader carismatico in cabina di regia, hanno permesso alla formazione collinare un percorso sino ad ora più che soddisfacente. Ma dopo tanti anni di costante e silenziosa militanza, di una passione, di una grinta e di un impegno fuori dal comune, ci sentiamo in dovere di rimarcare e portare in evidenza un ragazzo che davvero merita il nostro riconoscimento.

Dorin, 31 anni ad aprile, arrivò a Majano nel 2017 proveniente dalla Moldavia e timidamente si propose come praticante, chiedendo la possibilità di allenarsi. Visto 5 minuti ed “assunto”! E’ lui quindi il traghettatore, il denominatore comune della doppia promozione dalla “vecchia” Prima Divisione alla attuale DR1. Fisicamente e tecnicamente sarebbe un’ala piccola, ma in pratica ha fatto un pò di tutto, giocando molto sotto canestro e diventando così anche un eccellente rimbalzista. Abbiamo già dal titolo usato l’aggettivo silenzioso ed è proprio questa una delle sue principali caratteristiche; poche parole, sia in allenamento e soprattutto in partita con gli arbitri, ma tanti fatti. Per le giovani leve rappresenta un esempio di come la passione, la costanza e la forza di volontà possano portare risultati e soddisfazioni, anche a livello di Minors.

Alcuni numeri riassuntivi dei sei campionati in maglia giallo-blu, parlano di 130 presenze con minutaggi sempre importanti e circa 2000 punti, sempre miglior marcatore della squadra, ma soprattutto tanta grinta ed uno spirito combattivo dal primo all’ultimo minuto di gioco. Qualche tempo addietro riuscì suo malgrado a manifestare qualche risentimento ad una caviglia, e alla domanda su come stesse l’altra rispose con un sorriso semplicemente…. sta peggio! Questa è l’anima di Dorin, un vero fighter del parquet, e la sintesi finale la lasciamo a coach “Muso” : “ Qualunque sia l’obbiettivo da raggiungere, vorrei sempre Dorin al mio fianco ! “.

Ufficio Stampa Majanese Basket