Mancano tre settimane al raduno dell’Umana Reyer Venezia 2024/25. Sale l’attesa per la nuova stagione degli orogranata che saranno impegnati nella prima gara ufficiale sabato 21 settembre (ore 18) nella semifinale di Supercoppa Italiana contro Milano.
Jordan Parks, ala di 201 centimetri nativa di Staten Island (NYC), si appresta a disputare la sua terza stagione in maglia Reyer, con cui è già sceso in campo in 81 partite, e ha rilasciato ai nostri microfoni la seguente intervista.
Come stai Jordan?
Sto molto bene, condivido molto tempo con la famiglia e questo è importante e mi sto preparando per la nuova stagione. Per me l’off-season è sempre stata molto importante perché è l’anello di congiunzione tra le due stagione e continuare a lavorare sui fondamentali mi ha sempre aiutato a sviluppare il mio gioco e a farmi trovare subito pronto per l’inizio di stagione, in cui il carico di lavoro è importante. Sono molto felice e carico di continuare a far parte della Reyer.
La Reyer ha chiuso il roster 2024/25, cosa ne pensi?
Sono molto felice di ritrovare diversi compagni di squadra con cui continuare il lavoro. L’anno scorso abbiamo gettato le basi del programma e con il roster che ha costruito il Club credo potremo toglierci soddisfazioni ancora più grandi.
Ci aiuterà il fatto di avere in regia Tyler Ennis, playmaker di grande affidabilità. Inoltre abbiamo con noi Xavier Munford, un grande realizzatore, e solidità e talento negli italiani, con il giusto mix di esperienza e gioventù.
L’anno scorso abbiamo costruito un grande gruppo in cui c’era tanta unione e coesione, dobbiamo continuare con questo spirito.
Quali sono le cose più importanti da portare avanti nella prossima stagione?
Essere affamati. Dovremo avere grande senso di responsabilità perché solo il duro lavoro e la chimica di squadra ci possono guidare a toglierci grandi soddisfazioni. Inoltre, credo sia importante vivere la quotidianità col sorriso perché la stagione sarà lunga e vogliamo fare ancora meglio dell’anno scorso. Sarà un viaggio lungo, l’esperienza di giocatori e staff maturata quest’anno, con il contributo delle “new entry” ci sarà di grande utilità e supporto.
Sarà il tuo terzo anno con la Reyer. La senti un po’ come una seconda pelle?
Mi ritengo un veterano del campionato italiano perché sono tanti anni che gioco qui, dunque lo conosco molto bene. Ho giocato in diverse squadre e sarà il mio terzo anno alla Reyer che sento sempre più dentro di me. Quando sono arrivato in orogranata due anni fa ho trovato Bramos e Watt, due giocatori americani che hanno fatto la storia qui a Venezia. Ho percepito il desiderio di ereditare il loro testimone e scrivere anche io un pezzo di storia di questo grande Club. Lavoro per aiutare la Società nel suo programma ed essere ricordato per aver fatto qualcosa di importante, sento la responsabilità di essere un esempio.
Come vivi il legame con la città e con i tifosi?
Onestamente il legame con i tifosi e con la Città si è creato in maniera del tutto naturale. In tutto ciò che faccio cerco di avere sempre il sorriso ed essere gentile. Queste caratteristiche le ho trovate anche nei tifosi al palazzetto e in generale in tutte le persone che vogliono bene alla Reyer. Oltre al massimo impegno in campo cerco sempre di trasmettere empatia e questo aiuta a formare le connessioni affettive. Ringrazio i tifosi Reyer perché con il loro amore ci danno una spinta in più e il desiderio di fare qualcosa di speciale. Per me è fondamentale sapere di poter contare sul loro supporto, così come loro potranno contare sempre sul mio totale impegno. Non vedo l’ora di ricominciare, ci vediamo tra poco!
Ufficio Stampa Umana Reyer Venezia