La squadra di coach Priftis nasce su fondamenta solide, ma in questa stagione deve ancora trovare continuità: bella la vittoria nell’ultimo turno contro Treviso ma sofferta quella contro Cremona la settimana precedente. L’esordio contro Trento è finito in una sconfitta ampia, mentre il percorso in Champions League al momento è di una vittoria e una sconfitta. Nel 50esimo anno di vita della Pallacanestro Reggiana le ambizioni e le buone premesse non mancano, e sicuramente i biancorossi emiliani vorranno mostrare in campo di essere sulla strada giusta.
L’uomo del momento è il giovane centro di origini senegalesi Mouhamed Faye, prodotto del vivaio reggiano che pare destinato a grandi palcoscenici ma che per ora spadroneggia nel pitturato della squadra emiliana. Deve ancora compiere vent’anni, ma è titolare inamovibile: 26 minuti a partita, 12 punti (con il 70% dal campo), 9 rimbalzi e quasi 3 stoppate di media. La strana coppia con il veteranissimo Jamar Smith è l’asse portante della squadra, su cui poggia tutto il sistema offensivo. Smith è una certezza, ed è l’uomo responsabile dei possessi pesanti di Reggio Emilia; per adesso il tiro da tre non sta entrando ma la palla è al sicuro tra le sue mani più di chiunque altro.
Il nucleo di italiani è stato riconfermato dallo scorso anno ed è formato da Sasha Grant, Michele Vitali, Matteo Chillo e Lorenzo Uglietti. Grant è quello con più potenziale del gruppo, ma il cagliaritano classe 2002 rimane un giocatore ancora da costruire per raggiungere il suo pieno potenziale. Il nuovo arrivato è invece il giovane Filippo Gallo, triestino, che finora però non ha trovato spazio in campo nelle rotazioni di Coach Priftis. Vitali è quello che ha più minuti fra gli italiani per via della stazza e dell’affidabilità al tiro, mentre Uglietti sta facendo il suo compito nel ruolo di playmaker di riserva, perdendo un solo pallone in tre partite.
Cassius Winston è il playmaker titolare della squadra, e, così come la guardia Jaylen Barford, sta alternando momenti positivi a momenti di difficoltà. Si tratta però di giocatori di qualità, che stanno facendo quello per cui sono stati ingaggiati: Winston è il miglior assistman della squadra e Barford il miglior realizzatore, quindi si tratta sicuramente di due che saranno osservati speciali dalla difesa di Trieste.
Il reparto lunghi è completato da Kwan Cheatham, trasferitosi da Pesaro e in recupero dopo un infortunio che gli ha impedito di svolgere la preparazione nel migliore dei modi, e da Stephane Gombauld, che è arrivato per sostituire Tarik Black ma chiaramente non può replicare da solo l’impatto del predecessore.
Si tratta di una squadra che sta ancora cercando di trovare i propri equilibri, ma una cosa è certa: la difesa sarà molto aggressiva, infatti Reggio Emilia è tra le migliori tre squadre per palle recuperate e per stoppate. Non c’è solo aggressività ma anche disciplina, perché gli emiliani riescono a tenere gli avversari ad appena 73,6 punti di media a partita escludendo i supplementari, secondo miglior dato di tutto il campionato.
Uff. stampa Pall. Trieste