L’attività sul parquet per i biancorossi di Dalmasson, quanto svolto è stato perlopiù una super analisi delle qualità dei virgulti poco utilizzati nelle gare dell’ultima positiva stagione.
Prima del rompete le righe la Pallacanestro Trieste ha voluto aprire la campagna abbonamenti, ricca di gratificazione mentre i costi dei singoli tagliandi (o tesserini) sono rimasti a quanto dovuto per la stagione 2015/16.
Si è trattato di una presa di coscienza, i costi infatti sono non poco onerosi.
Oltre all’inizio del delicato periodo degli abbonamenti il sodalizio biancorosso ha precisato che il “piano industriale” punta all’ottenimento di ben 2000 abbonamenti e una presenza media di 4000 spettatori per ogni partita.
A leggere l’ambizione di Mario Ghiacci si potrebbe ritenere che il capoluogo di regione del Friuli Venezia Giulia presenterà una formazione da urlo, un quintetto che non avrà come obiettivo primario la non retrocessione ma una potenza nel gruppone delle non rare società che cercano l’agognata unica promozione.
Contro le positive iniziali prime mosse dopo vengono due “nulla concluso”, trattative che interessavano la conferma del contratto con Landi e il ritorno di Gandini.
Nulla, oggi come oggi, è stato reso noto per quanto concerne la gestione del Palarubini.
Tutti in vacanza dunque, meno Mario Ghiacci che persevera nel suo certosino lavoro tendente alla conclusione delle trattative con lo sponsor dell’ultima stagione e con la cordata triestina che “dovrebbe” fornire alla Pallacanestro Trieste un più che sostanzioso supporto finanziario.
A metà luglio coach Dalmasson sarà a Trieste per la creazione o invenzione del new team. L’attività dei due cervelli pensanti della società biancorossa sarà ovviamente condizionata dalla certa disponibilità finanziaria che aprioristicamente si presenta molto positiva.
Tra i molti rumors che circolano, anche per la nessuna attività agonistica, svetta la presunta intenzione del già main sponsor, che attualmente sta meditando il rinnovo e l’eventuale potenziamento, di condizionare il suo apporto finanziario alla maggiore presenza in ogni settore di attività del club biancorosso !
Con tutto il rispetto dovuto a chi caccia la grana è fuori discussione che ognuno deve svolgere il suo ruolo senza però ledere il ruolo altrui.
Se per esempio uno sponsor condiziona il suo apporto al tesseramento di un determinato cestista, ricco magari di 38 – 40 anni di età spesi in buona parte con non poche affermazioni, la catastrofe è vicina. E’ purtroppo capitato molto spesso.
Attila Frizzo