“Noblesse oblige”… la Nazionale italiana di calcio ha giustamente interrotto la propria orgogliosa cavalcata europea in concomitanza con l’inizio del Preolimpico di quella della pallacanestro; è giusto così, il più bello sport del mondo, quando si coniuga con la passione, necessita del via libera di un egemone figlio di un Dio …superiore. Giusto il tempo di consumare il “cucchiaio” promesso (e non mantenuto) di Pellè, o il balletto tragi-comico di Zaza, e tutta l’attenzione si sposta a Torino, sede del girone azzurro, quella strettoia che porta a Rio.
Abbiamo nettamente più talento della Nazionale di Conte ma un esempio dobbiamo trarlo: con l’umiltà di chi non è arrivato e con la convinzione del lavoro svolto, l’asticella del rendimento può essere alzata oltre ogni aspettativa. Abbiamo bisogno, in questo tritacarne cestistico concentrato, del talento si di uomini come Gallinari, Belinelli, Datome, ma anche di uno spirito di gruppo realmente condiviso. Nessuno può ergersi a salvatore della patria, non l’ha fatto coach Messina del giorno del suo insediamento, non può farlo nessuno dei big in maglia azzurra; è giunto il momento di remare dalla stessa parte, trascinati da una marea positiva rappresentata dal PalaIsozaki.
L’Italia deve fare l’Italia, come tutte le versioni vincenti della nostra storia: sana ignoranza, fantasia e quello spirito di gruppo emozionale; non c’è diversità o “estrazione sociale” che diversifichi chi ha il sacro fuoco della maglia azzurra. C’è stato il momento di mettersi in vetrina, poi quello di provare a tornare grandi con il solo bagaglio del talento dei singoli, ora è giunto il momento di raccogliere tutte le forze (ma proprio tutte) per ridare dignità al movimento, attaccato artificialmente ad un respiratore.
Dobbiamo rivolerci bene, far nuovamente innamorare stuoli di ragazzini, farli sognare in nome dei cerchi olimpici; poi ci sarà tutto il tempo di “usare” le Olimpiadi come leva per cambiare tante cose che non vanno bene, avendo quel “quid” di credibilità necessario per dare un senso alle cose.
Per una volta, al di qua della barricata, noi scribacchini facciamo meno i sofisti e lasciamoci trasportare dal sano tifo; in fondo, ci sarà tempo per tornare ad essere critici…
Sotto con la Tunisia…Forza Azzurri!
Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)