Gli USA sopravvivono al ritorno della Serbia

“Team Usa survives vs Serbia”: questo il titolo dell’articolo di Scott Polacek (via Bleacherreport) e la prima ad essere accusata è la difesa:

“Sviluppare un’identità difensiva richiede tempo, e questo renderà gli USA sempre vulnerabili contro squadre che muovono bene la palla.”, scrive Chris Mannix. In più, e questo lo aggiungiamo noi, la Serbia ha saputo compensare il gap di chili e potenza fisica facendo innervosire la coppia DeAndre Jordan – DeMarcus Cousins, spesso succubi delle provocazioni bacaniche (avete visto come Raduljica ha “steso” il centro dei Clippers?).

Ciò che i giornalisti non dicono – o perlomeno non ammettono – è che il Team Usa ha trovato la via d’uscita grazie al talento individuale di singoli giocatori (nello specifico Irving e Melo): questo è un fattore positivo o negativo?

Ecco come hanno reagito i due portavoce delle rispettive nazionali, Durant e Teodosic, nel post-partita:

Durant: […] Abbiamo iniziato bene, benissimo. Eravamo sopra di quasi venti punti. Dovevamo tenere il vantaggio e invece ci siamo intestarditi facendo cose stupide, innervositi dai fischi arbitrali, dalla fisicità, o dagli extra-possessi. Dobbiamo restare saldi. Perché sarà così anche nelle prossime gare.”

Teodosic: “Siamo quel tipo di squadra che non mollerebbe mai e lo abbiamo mostrato a tutti questa sera. Per la terza volta di fila siamo partiti male, e se giochi contro gli Stati Uniti è difficile rientrare in partita quando sei sotto di 10 o di 15 già nelle fasi iniziali.”

Rajone