Andrea Mura (Bor Trieste): “Vinciamo la prima di campionato!”

L'obiettivo principale del coach triestino è chiaro: partire con il piede giusto per dar fiducia ad un gruppo giovane e dal buon potenziale.

Andrea Mura, coach classe 1980.

La stagione 2016/2017 è ripartita ufficialmente anche al centro sportivo “Primo Maggio”, in Strada di Guardiella: un centro polifunzionale, completamente rimesso a nuovo durante l’estate, che è la casa storica del Bor Trieste, una delle società che rappresentano la comunità slovena nel capoluogo regionale. Durante l’estate si è assistito al ritorno di Andrea Mura in società, con il ruolo di capo allenatore, mentre il precedente coach (Dean Oberdan) è tornato sull’altipiano alla guida dello Jadran Trieste di C Gold.

Il trentaseienne coach triestino si è dunque ritrovato nel sodalizio che ha contribuito a fargli da trampolino di lancio per la carriera di allenatore, perdendo però in estate dei giocatori di riferimento come Daniel Crevatin e Miran Bole, che non proseguiranno il loro percorso con il Bor. Una sfida interessante, quella di Mura, che insieme al vice allenatore Guttadauro avrà il compito di valorizzare un team che ha diversi punti di forza come gli esterni Marchesan e Scocchi e i lunghi Basile e Marusic, oltre al “cigno” Marco Diviach che però dovrà fare un buon lavoro di recupero fisico per tornare al meglio sui campi della C Silver. Aggregato al gruppo, anche il ’94 Murphy Tomadin, ex BaskeTrieste che però non dovrebbe, a meno di dietrofront dell’ultimo minuto, essere tesserato; coach Mura ha avuto modo di dire la sua in vista di questa nuova stagione.

La Serie C Silver vista da Andrea Mura. 
“La C Silver? Per me è il primo campionato “vero”: un pò meno fisico rispetto alla C Gold, ma sicuramente è di buon livello tecnico e, in questa stagione, conterà soprattutto la costanza. Non so se sarà meglio o peggio rispetto allo scorso anno”.

Che tipo di squadra è il Bor di questa stagione, dopo le partenze di alcuni senatori?
“Siamo una squadra giovane, con poco talento ma grande volontà e, soprattutto, un gruppo solido ed affiatato; l’obiettivo della società, condiviso con me, è quello di migliorare e crescere. Due concetti che confidiamo di trasmettere anche ai giocatori, ma dobbiamo capire che per ottenere dei risultati in questa categoria, la condizione indispensabile è l’impegno, oltre alla voglia di migliorare alzando ogni giorno l’asticella dal punto di vista tecnico, tattico e anche fisico”.

Da sempre, al centro Primo Maggio si è cercato di lavorare sul vivaio; con l’ultimo ciclo, si è cercato di dare molto spazio ai giovani. Che filosofia regnerà, invece, con l’avvento di Andrea Mura in panchina?
“Direi che, più che valorizzare i giovani, il concetto è quello di valorizzare i nostri giocatori e le risorse che abbiamo “in casa”: non ho mai fatto caso alla carta d’identità o all’esperienza, ma esclusivamente alla qualità dei singoli. Il mio playmaker più bravo non ha visto le torri gemelle in piedi, ma sicuramente rimane il miglior play che ho; non siamo una formazione pronta fin da subito a comandare, ma abbiamo una base solida ed un potenziale enorme e dipende solo da noi tirarlo fuori”.

Qual’è il primo obiettivo del Bor 2016/2017? 
“Il primo obiettivo? Vincere la partita d’esordio in campionato”.