Aiutare le persone in difficoltà: quante volte si parla di questo tema, ma non si fa abbastanza? Ci sono paesi in estrema necessità di aiuto, ma ogni tanto c’è anche qualcuno che non si dimentica delle proprie origini ed anzi intraprende un progetto degno di nota.
Ci spostiamo in Brasile, una terra affascinante seppur piena di insidie e tristemente nota per le condizioni di povertà di alcune zone; sono da poco terminati i giochi olimpici di Rio 2016, che hanno aperto una piccola parentesi di serenità e notorietà per il paese sudamericano. Si torna all’abituale quotidianità, una “routine” che coinvolge anche un cestista noto in Italia come Marcelo Damiao; pivot classe 1975 che ha pure vestito la maglia della Nazionale Italiana, vincendo un oro agli Europei di Francia 1999 ed un argento ai Giochi del Mediterraneo (Bari 1997), è arrivato in Italia negli Anni Novanta ottenendo un passaporto italiano grazie ad un suo antenato, un caso che peraltro fece discutere molto a livello legale.
Passato attraverso squadre quali Fortitudo Bologna, Varese, Reggiana, Cantù e Firenze, vestendo anche i colori di Pavia, Latina e Scauri, è ritornato nel suo paese d’origine dove, ritiratosi nel 2010, ha intrapreso un progetto assolutamente lodevole, fondando l’associazione Basquete Iapi, che aiuta i ragazzi e le ragazze vittime di droga, stupri e povertà.
Damiao è un personaggio importante per la federazione cestistica brasiliana: personaggio di fama internazionale, proprio per la sua carriera, collabora attivamente anche con il settore squadre nazionali e molto spesso riesce a portare come testimonial dei giocatori di alto livello a far visita ai ragazzini di Basquete Iapi, una realtà che ha come obiettivo quello di tenere lontano dai pericoli i virgulti del paese sudamericano.
“Cerco di restituire al mio paese quello che la pallacanestro è riuscita a darmi. Vogliamo dare un messaggio positivo con Basquete Iapi; le condizioni di vita qui non sono certamente facili, ma noi con il nostro lavoro proviamo, giorno dopo giorno, a donare della speranza ai ragazzini ed alle ragazzine che sono qui in Brasile. L’associazione è molto attiva, cerchiamo di coinvolgere i nostri ragazzi in più eventi possibili; qui c’è bisogno di tutto il supporto possibile e, anche dall’Italia, ho avuto spesso messaggi di solidarietà e vicinanza. Nel periodo delle Olimpiadi è venuto a trovarmi il mio amico Carlton Myers, con cui ho giocato ai tempi della Fortitudo, e anche personaggi del calibro di Sergio Scariolo non hanno mancato di far sentire il loro messaggio”.
Un aspetto solidale della pallacanestro, che trova risposta nel cuore di Marcelo Damiao: uno di quelli che si potrebbe definire “gigante buono”, che è tornato nel suo paese per cercare di fare qualcosa di utile per la comunità. Quando si dice personaggio “Da Serie A”, non solo per capacità tecniche, ma anche per quelle umane.