Torniamo a viaggiare nel magico universo delle minors, quelle serie minori che ogni martedì animano la rubrica dedicata al quintetto ideale della settimana; andiamo a scoprire i giocatori che si sono resi protagonisti nell’ultimo weekend cestistico regionale, spulciando i numeri e tutte le curiosità che possono emergere.
PLAYMAKER: Citazione obbligata per Alessandro Scutiero, regista classe 1992 della Energy Lab Falconstar Monfalcone; i cantierini sono riusciti a vincere in quel di Dueville, in un match che li ha visti in difficoltà nei primi due quarti. In più, dopo qualche minuto, coach Franceschin ha dovuto fare a meno di Marcetic per infortunio: la soluzione? Niente paura, ci pensa “Scuty”, che si alza dalla panchina e offre una prova sostanziosa e concreta, con regia lucida ma anche la solita mano calda dalla distanza. Non è mai facile entrare a partita in corso e trovarsi a dover ricoprire un ruolo per tutto il resto del match, senza poter avere delle alternative a causa degli infortuni: Scutiero ha tenuto fede alle aspettative, collezionando 15 punti con 2/2 da due, 3/7 nelle triple e 3/3 ai liberi, aggiungendoci pure cinque rimbalzi e quattro recuperi. Una carriera che negli ultimi anni è stata martoriata dagli infortuni, quella di “Scuty”, che però a Monfalcone sembra aver trovato la sua dimensione ideale: non sarà un giocatore fisico o atletico, ma ha ottimi fondamentali e soprattutto segna da qualsiasi posizione, con un tiro dallo stile rivedibile ma estremamente efficace. E’ quello che serve a coach Franceschin, ovvero un elemento che non fa storie se non gioca molto, ma che si fa trovare sempre pronto nel momento del bisogno.
GUARDIA: La menzione come guardia della settimana va a Francesco Tagliamento, play/guardia del Sistema Pordenone. All’interno della compagine allenata da Marco Spangaro e Diego Colombis, questo giocatore classe 1983 è rimasto in pratica l’unico veterano presente in mezzo ad una banda di giovani e giovanissimi. Il progetto dei pordenonesi è chiaro e lui, da giocatore intelligente qual’è, si è messo a disposizione del gruppo rimanendo fedele a quei colori che ha difeso anche l’anno scorso, in Serie C Silver: nonostante la retrocessione, il giocatore ex Oderzo e Virtus Mansuè tra le altre, ha accettato di scendere in Serie D, una categoria dove può comodamente fare la differenza, come ha dimostrato peraltro nel match contro Roraigrande. Per lui, che ha giocato anni e anni nei campionati nazionali, ci sono stati 28 punti segnati e un ruolo da grande protagonista nel 32 – 10 dell’ultimo periodo, che ha steso al tappeto Roraigrande ed ha consegnato il referto rosa al Sistema Pordenone. Giocatore capace di ricoprire il ruolo di playmaker e guardia indifferentemente, non è un elemento fisico, ma ha ottima tecnica e buonissimo tiro da fuori, caratteristiche che gli permettono di poter viaggiare tranquillamente in doppia cifra di media in Serie D.
ALA PICCOLA: Non possiamo non inserirlo, pure se lo mettiamo in un ruolo non suo, ovvero quello di “3”; Borut Ban (192 cm, 1992) è l’esempio più classico di talento puro applicato alla pallacanestro. Tutti quanti conoscono il suo stile di gioco, eppure è impossibile fermarlo, almeno a livello di Serie C Gold: il cannoniere dello Jadran Ispem è stato, insieme a Martin Ridolfi, il protagonista della clamorosa rimonta dei carsolini contro Mestre. Una vera e propria calamita per i falli, visto che Ban ha chiuso con 22 punti e ben undici (si, avete letto bene) falli subiti: oltre a questo, ci ha aggiunto anche cinque recuperi ed un clamoroso 14/15 dalla lunetta, provocando più di qualche mal di testa ai difensori di coach Longhin. Quando qualcuno prova a metterla sul piano fisico contro di lui, che non è di certo un corazziere, trova il modo di aggirarlo e fare canestro o subire fallo: un giocatore che vorresti sempre avere dalla tua parte, dotato di talento cristallino e di una sensibilità di polpastrelli clamorosa, visti i “morbidoni” da ogni distanza a cui ha abituato la tifoseria carsolina. Poco da dire: un cognome, una garanzia, visti i gloriosi passati del papà che gli ha trasmesso i geni cestistici.
ALA FORTE: Trentotto punti a sedici anni; si, sembrano cifre che si possono collezionare solamente ai videogiochi, invece sono i numeri nudi e crudi che Ousmane Diop (Virtus Feletto) ha messo assieme nella clamorosa vittoria esterna di Feletto sul parquet della Blue Service Collinare Fagagna. Ci sono voluti due tempi supplementari, ma alla fine i ragazzi di Bettarini hanno potuto sorridere per la loro prima, storica, vittoria in Serie C Silver: una bella impresa, agevolata dai 38 punti di Ousmane Diop, la “perla nera” di Feletto. Un giocatore che nominalmente sarebbe un’ala forte, ma che è riduttivo incastrare all’interno di un ruolo: si, perchè nonostante i 206 centimetri, Ousmane Diop è un atleta che sa trattare la palla, ha un buon tiro ed in generale può essere racchiuso in quel concetto di “all around” che tanto va di moda oggi, ma che spesso non sempre viene usato a ragione. In questo caso, ci troviamo di fronte a un prospetto davvero interessante, non foss’altro per le sopracciglia che ha fatto alzare ai livelli superiori, non ultime quelle di Fortitudo Bologna e Apu Udine, con quest’ultima che se l’è appunto aggiudicato per completare la rosa di Serie A2. Siamo certi che, a Fagagna, si ricorderanno molto bene di lui per diverso tempo…
PIVOT: Come non menzionare un lungo che, in una partita, riesce a centrare una “doppia-doppia” da 31 punti e 20 rimbalzi? Ecco, sono queste le cifre di Devil Medizza (US Goriziana) contro il Don Bosco Trieste: di lui, centro classe 1990 di 198 centimetri, si conosce oramai tutta la storia. Da “brutto anatroccolo” in casa Servolana a lungo dominante in Serie B; è finito in C Silver solamente per alcune vicissitudini estive, ma ora ha già trovato una nuova collocazione in categoria superiore e, purtroppo per coach Bosini, saluterà il gruppo. Ha trovato, però, il modo migliore di dare l’arrivederci agli isontini, con una prestazione monstre nel pitturato contro il team salesiano, che non ha trovato alcun modo per arginarlo. Lungo mancino di grandissima intensità, negli anni ha migliorato in maniera assurda il suo atletismo e la fisicità, grazie anche all’esperienza in quel di Trento, un periodo che lo ha poi portato a giocare in varie piazze d’Italia, risultando sempre fra i lunghi più produttivi della Serie B. Un piacere vederlo giocare sui campi della nostra regione ma, obiettivamente, il suo posto è lontano da casa, ad inanellare punti e rimbalzi in quantità industriale. Chapeau.
SESTO UOMO: Il miglior sesto uomo della settimana è Fabio Maghet, guardia/ala della Bluenergy Codroipo. Il giovane ’96 arrivato in estate alla corte di coach Portelli direttamente da Alessandria (C Gold) ha subito dimostrato di essersi ambientato alla grande in maglia biancorossa e, contro Bassano, è stato il segreto del successo friulano. Per lui, infatti, ci sono stati 22 punti e 11 rimbalzi, oltre a cinque recuperi e quattro falli subiti, per un rotondo 21 di valutazione che lo ha eletto a miglior giocatore della partita. Non è mai facile, a vent’anni, fare la differenza in un campionato impegnativo qual’è la C Gold: Maghet, però, è un giocatore che alla sua età ha già fatto esperienze importanti in giro per l’Italia e si è riavvicinato a casa per mostrare a tutti quanti i suoi progressi. Partito dal vivaio dell’Ardita Gorizia, a sedici anni è andato a Casalpusterlengo, formazione storicamente competitiva per il settore giovanile, con cui ha vinto le Finali Nazionali Under 19 nel 2014. Insomma, parliamo di un giocatore che ha tutte le carte in regola per poter recitare da protagonista in questa Bluenergy Codroipo neopromossa in C Gold; contro Bassano, ha mostrato un saggio delle sue potenzialità.
COACH: Una menzione di incoraggiamento, soprattutto, per Sante Fava (Vida Latisana); in quanti, dopo tre giornate, avevano dato già per rovente il “pino” del coach veneto, visto che la sua squadra era a fondo classifica con tre sconfitte in altrettanti incontri? Ebbene, i bassaioli hanno risposto alla grande, superando un momento difficilissimo. Latisana si presentava alla sfida contro Cordenons senza Manservisi e, in più, con Baccino che ha dovuto abbandonare il campo dopo pochi minuti. In tanti avrebbero chinato il capo, ma non la Vida Latisana, che ha trovato energie insperate e si è affidata alla doppia Moschioni – Moretuzzo, che hanno dato la carica al team di coach Sante Fava: arrivato in estate da Ormelle, si trova fra le mani un team dotato di talento, specialmente nel settore degli esterni, che in avvio di campionato ha faticato a trovare la quadratura del cerchio, ma i 93 punti scolpiti sulla pelle della malcapitata Intermek potrebbero essere la svolta.