Fonte: Il Gazzettino, a cura di Giacomo Garbisa
Sconfitta col fanalino Pesaro, gioco che non decolla, tifosi che rumoreggiano ed esclusione di Ress e Viggiano per scelta tecnica. Acque agitate attorno all’Umana Reyer per un avvio di stagione al di sotto delle attese (quinto ko nelle ultime sette fra serie A e Champions League), doppiata in classifica dalla capolista Milano. L’ultimo schiaffo da Pesaro, reduce da quattro stop di fila, con un 84-78 nonostante il peggior attacco del torneo (67.4), trascinata dall’ex Marco Ceron (23 punti con 5/7 da tre) scaricato dalla Reyer dopo l’investimento del 2009 per portarlo nel settore giovanile orogranata.
«Fermo restando che la squadra non gioca bene, fiducia confermata in staff e gruppo. Nessun imputato anche se, per ruolo in squadra e minuti di utilizzo, qualcuno ha maggiori responsabilità. L’imperativo è restare uniti e compatti. Non stiamo producendo né risultati né buon basket ma l’impegno c’è, anche se dobbiamo dare di più» spiega il presidente Federico Casarin, al quale i tifosi imputano – distribuendo le responsabilità con coach De Raffaele – di aver costruito una squadra che oggi non convince, in primis nell’asse play-pivot Haynes-Hagins.
«Dispiace che i tifosi non siano felici ed è comprensibile. Tutti vorremmo il meglio ma stiamo mettendo il massimo impegno per far restare la Reyer nelle zone alte del basket. La nostra fiducia in De Raffaele è totale, poi fa parte del gioco commettere errori e di sicuro ne abbiamo fatti, sottoscritto in primis, altrimenti le avremmo vinte tutte». A Pesaro Ress e Viggiano sono rimasti in panchina 40′ come nessun’altro mai in stagione se non il giovane Visconti o gli infortunati. «Una scelta esclusivamente tecnica, non legata ad infortuni. Visto lo svolgimento, lo staff ha deciso di far giocare altri» spiega Casarin le scelte di De Raffaele, a Pesaro 30 panchine ufficiali da capo allenatore Reyer con bilancio 15-15.