Chi conosce la sensibilità, la professionalità, nonchè l’emotività di coach Matteo Boniciolli può capire quanto sia stato difficile per lui digerire un’altra sconfitta all’Alma Arena.
In virtù delle sue caratteristiche, il tecnico della Fortitudo ha voluto complimentarsi con il team di Dalmasson e pronosticare un prossimo futuro foriero delle massime soddisfazioni.
Matteo Boniciolli, già una delle eterne promesse del basket triestino poi pivot dell’Internazionale 1904 del coach Tullio Micol, per lunghissimi anni assistant coach di Bogdan Tanjevic e infine responsabile tecnico di non poche formazioni italiane della massima serie e presente anche in non pochi paesi europei, non ha avuto quest’anno l’ausilio della dea bendata, anzi: ha subito tutta una serie di infortuni che raramente hanno permesso al suo quintetto di esprimersi con il pieno dei titolari.
La Pallacanestro Trieste, come spesso le capita, constatata la particolare guardia usata nei confronti di Green e Parks, ha risposto con il “solitamente bravissimo Da Ros”, con Bossi e Pecile. Anche tutti gli altri, Cittadini in particolare, sono stati all’altezza del compito: quello di far loro la posta in palio anche se gli errori, le basse percentuali, i palloni persi e qualche disattenzione si sono visti, ma sono stati perdonati dagli oltre cinquemila fans presenti al Palarubini.
Trieste con questa meritata vittoria ha raggiunto le quattordici affermazioni e si è piazzata al primo posto in graduatoria, anche se si deve tenere presente che la Virtus Bologna ha una partita da recuperare.
Il grande successo ottenuto ancora una volta ha una matrice d’obbligo, quella del duro lavoro, della perfetta armonia tra cestista e cestista e il massimo dei rispetti nei riguardi di Eugenio Dalmasson.
L’impegno di Coronica e compagni prosegue con la trasferta in quel di Ravenna: potrebbe essere il confronto della verità, i padroni di casa sono una delle formazioni che ruotano al vertice della classifica, ma come tutte le formazioni del girone di A2 di basket evidenziano incostanti valori di rendimento, sia nei singoli che nel gioco di squadra.
Se è vero come è vero che la massima serie cestistica si esprime più sui valori individuali che sui temi di giochi di squadra è anche vero che nella serie immediatamente inferiore si cerca più l’assieme, la spettacolarità e…”sua maestà” il tiro da tre.
Per poter vantare ambizioni massime i biancorossi a Ravenna non possono lasciare la posta in discussione.
Attila Frizzo