La Virtus Bologna, dopo appena 13 mesi dalla retrocessione dalla massima serie, è ritornata a pieno merito tra color che contano nel basket nazionale.
Il probante 3 a 0 della fase finale inflitto alla Pallacanestro Trieste è stata la conferma che la capofila del basket city, saggiamente guidata dall’ex coach Bucci e magistralmente condotta dal tecnico Ramaglia, ha preparato la sua “rientre” dal primo giorno della stagione 2016-17.
La terza affermazione sul quintetto biancorosso non è stata al vero la migliore prestazione della serie di finale, anzi gli errori in fase di conclusione del positivissimo Umeh così come i molti liberi gettati al vento e lacune varie di Rosselli e Gentile, compensati dal continuo Kenny Lawson, rendono mediocre l’ultima fatica delle “V nere”.
Ma se gli errori del team di Bologna sono stati non pochi, Trieste pur nella sua totale dedizione, nel suo doveroso rispetto dei 7000 fans, delle 22 precedenti vittorie consecutive sul parquet del Palarubini, è stata tutt’altro che al meglio possibile.
Green, parlando dei giocatori, ha pagato il suo ritardato arrivo al Palarubini, con l’inizio gara molto incerto in difesa e assai impreciso nell’esecuzione finale. Da Ros – uno dei punti di forza di Trieste – risente della microfrattura al piede, Parks – e non è la prima volta – è scaduto nella continuità. Coach Dalmasson, come è stato per altri titolari o quasi, ha costretto Bossi a sedere sul duro legno della panchina per tutto l’arco dell’incontro. La decisione del coach sarà dettata da ragioni stravalide ma, come in altre medesime situazioni non spiegate ne tantomeno comprensibili.
E’stato estremamente sorprendente sentire nella pubblica intervista della sede regionale della RAI di Trieste, che l’Amministratore delegato ha dichiarato: “coach Dalmasson è confermato, da pochi giorni ho firmato il contratto con lui per altri tre anni”, dichiarazione diametralmente opposta a quella di Mr.Dalmasson che sull’argomento nella stessa intervista ha dichiarato: “vedremo”!
Dunque Trieste, giunta meritatamente alla “quasi promozione” premia gli artefici dell’ultima splendida stagione premiando il principale dei suoi artefici, coach Dalmasson ?
Seguiranno, o dovrebbero seguire, i riconoscimenti per la squadra, come si premieranno i senatori Pecile, Cittadini, Cavaliero e Prandin ?
Saranno confermati così come dovrebbe essere per Coronica, Bossi e gli auspicabili new-entry ?
Sarà interessante vedere !
Attila Frizzo