Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Gianluca Mauro ha onori indiscussi ma anche oneri, uno su tutti, quello di avere la responsabilità di avere creato un nuovo Risorgimento cestistico in città. Ha lasciato la sala stampa con parole di fuoco verso i vertici federali, minacciando una battaglia etica contro le regole restrittive della seconda serie. Qualche animo sensibile però in città l’ha visto come un sottile primo mal di pancia…
Lotta al potere e alle regole per un’unica promozione in A2. Gianluca Mauro apre la crociata l’indomani della finale persa contro Bologna. Questione più etica, manageriale o primi segnali di una pressione Alma verso l’esigenza di una massima serie?
“Non la chiamerei pressione, è una volontà di Alma di raggiungere la massima serie. Nella domanda in realtà sono riassunte tutte le motivazioni che spingono a fare una crociata: siamo 32 squadre, se plausibilmente ipotizziamo che una decina di formazioni possono puntare al salto categoria, vuole dire che le società hanno il 10% di possibilità di raggiungere l’obiettivo (una promozione ndr.). Dal punto di vista sportivo è un debole incentivo, dal punto di vista economico un’operazione rischiosa.”
Spieghiamo il vantaggio dal punto di vista imprenditoriale di una massima serie…
“In primo luogo per la visibilità. Mediaticamente la serie A1 ha un seguito maggiore rispetto alla serie A2, basti vedere gli incontri trasmessi in TV, addirittura con la finale scudetto proposta dalla RAI in “chiaro”. La seconda serie presuppone piccoli spazi e logiche imposte dalle televisioni, la massima serie non garantisce introiti ma un’autonomia maggiore delle società. E poi, permettetemi di dire che 46.000 spettatori nei play off, numeri superiori anche alle due bolognesi, pongono la nostra realtà come un caso a parte; un bacino del genere merita una crociata, perché Trieste in serie A1 sarebbe vantaggioso per tutto il movimento cestistico.”
Si sta parlando di acquistare diritti, anche in virtù di quanto sopra esplicitato. Allo stato dell’arte la situazione qual è, posto che a Caserta è stata rifiutata la fidejussione?
“Al 99,9% lo ritengo un discorso chiuso. Ne ho parlato con la proprietà, abbiamo letto bene i regolamenti e la questione debitoria di chi vende il diritto smonta ogni velleità. A meno di novità clamorose, l’Alma quindi punta fortemente sulla promozione sportiva per la stagione a venire.”
Proiezione 2017/18: la squadra sembrava fatta per otto dodicesimi ma nelle ultime ore sembra formarsi un fronte dissidente rispetto alla guida tecnica. La posizione della società?
“Ve lo dico sinceramente e senza “tatticismi”: io non solo non ha avuto sentore di una diaspora in corso, ma non ho avuto neanche una questione sollevata in tal senso da qualche giocatore. Anzi, per contro posso dire che abbiamo cominciato a rinnovare alcuni componenti dello staff tecnico, a partire dal professor Paolo Paoli, per cui una sincera stretta di mano è bastata per confermare l’impegno.”
Parliamo di mercato. Molti tifosi si chiedono del destino di Javonte Green e Jordan Parks, ma anche possibili strategie sulla tipologia di squadra da allestire; ci sono nomi o ruoli su cui state lavorando maggiormente?
“Onestamente il destino dei nostri due americani è legato ad un filo, pur avendo presentato un’offerta importantissima di rinnovo a Javonte Green, ancora in attesa di risposta. E’ legittimo che si guardi altrove, ha meritato offerte da club di Eurolega e c’è sempre la D-League americana che garantisce contratti importanti. Stefano Bossi, nonostante diverse proposte di rinnovo (già a novembre ndr.), ha preferito assecondare il proprio entourage e portare la trattativa a fine campionato; oggi però, anche noi abbiamo un ventaglio strategico maggiore e possiamo valutare ulteriori opzioni. Dobbiamo decidere se fare un roster ipercompetitivo o strutturato per cercare senza affanni sportivi la serie A1; smonto le voci su un’offerta a Kenny Lawson.”
I tifosi già chiedono di abbonarsi. Vogliamo anticipare qualche novità succosa per loro in vista della stagione prossima?
“Avremo a breve un incontro con la Questura per definire meglio la “gabbia” per il settori ospiti; in questi play off abbiamo pagato troppo a caro prezzo le misure di prevenzione. Sempre per parlare di migliorie, siamo in via di definizione per numerare tutta l’Alma Arena, evitando così selvagge “prenotazioni” nei match clou. Ci stiamo attivando per creare postazioni sotto canestro, gradite ai nostalgici di Chiarbola. Sono contentissimo dell’onda lunga di entusiasmo che c’è in città, ne ho avuto la dimostrazione alla festa di venerdì sera; la “crisi di astinenza” dal basket non fa che accrescere il senso di responsabilità verso una passione cittadina ritrovata.”