Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Eugenio Dalmasson è si l’allenatore dell’Alma Trieste ma è soprattutto in sede estiva il General Manager neanche tanto occulto per costruire il roster 2017/18. L’ufficializzazione di Federico Loschi e il rinnovo di capitan Coronica può concretizzare un ragionamento sulla squadra che partirà per l’assalto alla serie A.
Partiamo dal neo acquisto Federico Loschi. Nome a sorpresa per un giocatore con caratteristiche particolari: come pensa di sfruttarlo nello scacchiere Alma del prossimo anno?
“Non direi un nome a sorpresa. Nelle scorse stagioni diverse volte abbiamo cercato il giocatore, purtroppo dovendo rinunciare per questioni di budget. Ora Trieste e Loschi incrociano le reciproche volontà. Conosco bene il lato offensivo del ragazzo ma voglio lavorare su quello difensivo, discretamente inesplorato pur essendoci le potenzialità. E’ un uomo capace di spaccare le partite con canestri inventati, diverso da un giocatore come Baldasso che predilige le conclusioni sugli scarichi.”
Mercato italiani: come procedono le ricerche e c’è ancora tempo per aspettare qualcuno di molto importante?
“Abbiamo un tassello da inserire nel roster. Avendo il focus puntato su ragazzi molto giovani, la maggior parte dei quali impegnati nella varie nazionali, siamo costretti a stare alla finestra ancora per qualche giorno (anche per volontà dei procuratori ndr.). Di certo posso dire che la ricerca dell’imberbe “4/5” che faccia il caso nostro ha priorità assoluta rispetto ad un elemento come Guido Rosselli.”
Mercato americani: le volontà di Kingsley assottigliano la lista dei papabili. Qualche novità?
“Abbiamo cavalcato il sogno di poter ingaggiare Jacob Wiley o Moses Kingsley, rispettivamente catturati dalla NBA e dagli interessi superiori delle massime categorie europee. Royce White era la prima scelta due settimane fa ma ora le parti si stanno raffreddando; il giocatore ha offerte dal Giappone e da Israele economicamente più vantaggiose. La lista dei papabili si assottiglia, con la chiusura della Summer League e dei primi contratti che non verranno sottoscritti subito, ecco che si materializzerà l’opportunità di portare l’americano che fa il caso nostro, al giusto prezzo.”
Vista l’incidenza di Daniele Cavaliero, ingaggiato a campionato in corso, è possibile ipotizzare una strategia a due velocità innestando un rinforzo in corsa?
“Tutte le squadre in effetti hanno avuto un vantaggio degli innesti in corsa. Pensare però di progettare una stagione sull’imponderabile di domani, sarebbe azzardato. Chi sarà a disposizione in seguito? Sarà nel ruolo da rinforzare? Si riuscirà a battere la concorrenza delle altre corazzate? Sono tutte domande che minano questo tipo di ragionamento. Al momento, se ci sarà bisogno, si valuterà l’occasione che si prospetta nel mercato.”
Cosa cambia fra una squadra che ad inizio anno punta a far bene rispetto ad una squadra che punta dichiaratamente alla vittoria finale?
“A costo di essere ripetitivo, ma due ordini di fattori fanno la differenza nell’approcciare ad una stagione come la prossima: 1. Dimenticare quello che si è fatto nell’ultimo campionato, non dando niente per scontato ed essendo consci che le avversarie giocheranno con un grado di concentrazione superiore contro di noi. 2. Ricostruire domenicalmente una solidità di squadra, con l’entusiasmo e l’esperienza di un anno importante vissuto ad alto livello. Tutto questo partendo da un impianto collaudato e da certezze che devono facilitare l’ingresso nel sistema dei nuovi arrivati.”
Chi vede come potenziale corazzata nel girone Est, calcolando che siamo appena a luglio e i roster non sono ancora completi?
“Ecco, appunto…roster incompleti e luglio. Se vi dico che la Fortitudo ingaggerà Cusin in futuro capite che sposta le gerarchie? Quindi non voglio dare una non risposta, semplicemente è prematuro giudicare. Con il ripescaggio di Cremona c’è da capire cosa ne sarà del nostro girone Est: Chieti e Recanati hanno già detto che non faranno domanda, Bergamo non vive momenti sereni a livello economico. Può esserci il rischio di girone dispari. Di certo possiamo dire già una cosa adesso: la differenza qualitativa fra Est e Ovest resterà marcata e non mi dispiace, preferisco forgiarmi nel concentramento più duro, in vista dei play off e visto il fascino delle avversarie.”