Si è da poco concluso il Mondiale FIBA U19 femminile, che ha visto la Libertas Basket School impegnata direttamente in campo con Elisa Pontoni, centro della Delser classe ’98 che ha indossato la maglia della Nazionale di coach Giovanni Lucchesi. L’Italia ha chiuso il torneo all’undicesimo posto, ma le soddisfazioni, a prescindere dal risultato, non sono mancate. La stessa Elisa, che ha giocato tra le mura di casa davanti ai tifosi udinesi, ha voluto raccontare brevemente la propria esperienza.
«Devo ammettere che all’inizio del raduno è stata dura. Essendo la mia prima esperienza in Nazionale, non conoscevo nessuno e soprattutto non sapevo che cosa aspettarmi. Le altre ragazze, però, sono state fin da subito molto disponibili ad aiutarmi, e giorno dopo giorno mi sono abituata al ritmo degli allenamenti. Non mi aspettavo di rientrare nelle 12 giocatrici del roster, ma alla fine ho partecipato al Mondiale e, pur non giocando molto, ho vissuto un’esperienza indimenticabile, anche perché mi sono sentita a casa: tutti i tifosi che di solito vengono a vederci al Benedetti durante il campionato di A2, erano lì per supportarmi, e di questo li ringrazio.
Durante il torneo ho potuto conoscere modi diversi di intendere il basket: il Mali e la Corea, per esempio, hanno concezioni totalmente opposte. Ogni volta era una vera e propria sfida preparare la partita perché era necessario entrare in una mentalità completamente diversa a seconda delle avversarie. Non che il campionato di A2 sia semplice, ma confrontarsi con giocatrici internazionali, con un background diverso dal nostro, è davvero molto complesso. Anche per quanto riguarda il livello ho trovato delle differenze con quanto ho sempre sperimentato in Italia: le sole Vadeeva e Musina sono di un alto pianeta per l’età che hanno.
In ogni caso sono molto soddisfatta di ciò che ho vissuto nell’ultimo mese. Ora mi prendo qualche giorno di vacanza per recuperare le energie e poi si parte con la nuova stagione.»
Anche il presidente De Biase è intervenuto in merito: «Si è appena concluso il Mondiale U19 femminile a Udine e quello che rimane principalmente è la grande soddisfazione di aver visto una nostra giocatrice tra le 12 atlete del roster della Nazionale italiana, ovvero Elisa Pontoni. Nella scorsa stagione Waldi [Medeot], Malì [Pomilio] e Francesco [Vignando] hanno svolto un lavoro individuale importante su di lei, come su altre atlete. La scelta della nostra società di partecipare alle Finali nazionali U20 sotto le insegne del Sistema Rosa Pordenone ha fatto sì che Vanessa Sturma, Carlotta Rainis e la stessa Elisa Pontoni potessero essere valutate dagli osservatori tecnici delle varie nazionali. Elisa ha colpito coach Lucchesi e quindi per lei, da maggio, è cominciata la lunga strada di selezione che dalle 32 atlete ha portato alle 12 giocatrici che hanno disputato il torneo. Elisa è riuscita a partecipare a questa importante competizione internazionale, meritando a pieno titolo i minuti in cui è scesa in campo e in cui ha anche segnato, deliziando il pubblico di casa. Questo è sicuramente il frutto del lavoro svolto dai nostri tecnici e della filosofia della società il cui intento principale è proprio quello di costruire nuove giocatrici.
Personalmente sono molto contento per l’obiettivo raggiunto: si tratta di un traguardo che l’anno prossimo, durante il campionato di A2 2017/2018, ci darà maggior competitività ora che le nostre giovani diventano sempre più incisive all’interno del panorama nazionale.
Per quanto riguarda i Mondiali – conclude il presidente della Libertas Basket School – bisogna fare un piccolo inciso: la nostra società ha avuto un ruolo fondamentale di supporto a quelle che sono state le esigenze logistiche della Nazionale italiana, in raduno a Udine per tutto il mese di luglio, e a qualsiasi problematica riabilitativa richiesta nei giorni di gara durante la Coppa del Mondo. Abbiamo svolto un lavoro fondamentale e ciò viene testimoniato anche dal riconoscimento dello staff italiano che, ogni volta che viene a Udine, rimane sempre pienamente soddisfatto del trattamento ricevuto, un aiuto che per la maggior parte dei casi è targato proprio Libertas Basket School.»