Un’estate “animata”, quella in casa FutuRosa Trieste: non sono bastate le Finali Nazionali Under 16 Eccellenza, no. C’è stata anche la convocazione in Nazionale per Chiara Camporeale, con la conquista del bronzo europeo in Francia e, non ultima, la presenza di Alice Dobrigna e Giorgia Sammartini per l’esibizione del College Basketball Tour in quel di Latisana, contro Fordham University.
Tanta felicità, che è il culmine di un lavoro certosino svolto da tutta la società: le facce di questo movimento sono ovviamente il presidente Davide Fornasaro ed il factotum Paolo Ravalico, che parla proprio di quest’estate 2017 al massimo.
Paolo, quanta la soddisfazione per un traguardo del genere raggiunto da una vostra atleta, Chiara Camporeale, per quel che riguarda il bronzo europeo?
“Sicuramente la soddisfazione è tantissima, anche perché arriva dopo un percorso di crescita per niente banale che ha visto l’atleta perseverare con continuità davanti alle difficoltà, credendo nel progetto anche tecnico impostato con la società. In questo, il ruolo del nostro presidente Davide Fornasaro è stato fondamentale da tutti i punti di vista e, insieme alla famiglia, ha permesso a Chiara di credere sempre nelle sue possibilità fino ad essere fra le 12 migliori giocatrici italiane e vincere la medaglia all’Europeo”.
Quanto e come si allena una giocatrice che riceve una convocazione in Nazionale? Oltre alla comune routine di squadra sono stati previsti anche allenamenti differenziati?
“Per quanto riguarda gli allenamenti che Chiara ha sostenuto, sono stati legati ad un percorso tecnico – tattico fatto con la squadra under 16 e under 18, dove ha avuto un ruolo ovviamente da protagonista e dove si è continuato a sperimentare con l’atleta un’impostazione da esterna (a volte addirittura da playmaker) nonostante l’altezza importante per il panorama italiano. A questo è stato abbinato un lavoro individuale, in particolare è stato interessantissimo e onestamente di grande valore, il lavoro fisico individuale che Chiara e altre atlete di FutuRosa hanno fatto con lo studio Fornasaro, con due sedute settimanali che hanno trasformato dal punto di vista atletico la giocatrice. Ci fa piacere che anche lei stessa, in un’intervista, abbia sottolineato l’importanza di questo lavoro perché noi come società pensiamo che sia fondamentale per la crescita di atlete che poi devono confrontarsi a livello italiano”.
Parliamo della società: dopo le Finali Nazionali organizzate a giugno 2017, ci sarà qualche nuovo progetto in cantiere, vero?
“Credo che l’anno che ci aspetta sarà importantissimo perché dovremo consolidare tutto ciò che in questi anni abbiamo prodotto, dal lavoro incredibile che stiamo facendo con le scuole proponendo lo sport gratuito per i bimbi delle elementari, al minibasket dove i numeri stanno crescendo a vista d’occhio e ovviamente il nostro settore giovanile, che vuole diventare sempre di più un’ambiente dove il principio dell’inclusione rimane un capo saldo del nostro modo di essere, ma allo stesso tempo la qualità del lavoro deve permettere alle nostre squadre e alle nostre atlete di competere sempre di più a livello italiano. Per il futuro, per quanto riguarda l’organizzazione eventi penso che abbiamo dimostrato, con le finali di giugno, che è una cosa che sta nel nostro DNA e che per una società che vuole guardare al 2030 e non al 1980 è quasi un must. Nel 2019 compieremo 10 anni e chissà”.
A livello di prima squadra, giocherete la Serie C: prospettive per la stagione entrante?
“La grande novità di quest’anno sarà la prima squadra, che parteciperà al campionato di serie C femminile e vuole essere da subito molto competitiva. La squadra è stata costruita esattamente come volevamo: siamo convinti che lo staff sia di primissimo livello ed estremamente completo, sia per la parte tecnica che fisica che dirigenziale. La squadra è ottima e con alcune seniores che saranno da traino per le nostre giovani, che ormai tanto giovani non sono più, ma avremo tempo e modo di presentare tutte queste novità. Sicuramente possiamo dire che siamo riusciti a fare esattamente quello che ci eravamo prefissati”.