Davide Micalich minacciato: “Caruso mi ha puntato una pistola contro”

Il GM bianconero al centro di un caso insieme al presidente della Virtus Feletto: si parla di tentata estorsione.

Lino Lardo insieme a Davide Micalich.

Si tratta di episodi che certamente non vorremmo mai e poi mai narrare, perchè preferiamo parlare di pallacanestro vera e pura: ma mai come in questo caso il nostro amato sport e la cronaca giocoforza vanno ad intrecciarsi.

E di episodi di questo calibro è sempre bene parlarne, proprio perchè analizziamo come sempre più di consueto il basket trovi spazio sulle prime pagine dei giornali per episodi negativi: non basti di giocatori (soprattutto nell’NBA) che si rendono protagonisti per alcuni “vizietti” come episodi di violenza o comportamenti particolari. Ora la cosa ha coinvolto anche il basket regionale, visto che è notizia di questi giorni la denuncia sporta dal GM della GSA Udine, Davide Micalich, verso il presidente di Feletto Roberto Caruso.

Il dirigente bianconero, infatti, ha denunciato alla Questura di Udine il fatto di essere stato trattenuto a forza nella casa-foresteria del team giovanile di Feletto, dove Roberto Caruso lo avrebbe minacciato con una pistola che si sarebbe poi rivelata una scacciacani: questo riportano le colonne di uno dei principali quotidiani locali della Regione. Al centro del caso, la volontà di Caruso di avere a disposizione Ousmane Diop per una partita del campionato Under 20, uno dei campionati giovanili che Feletto, come società molto attiva per quanto riguarda il vivaio, ha deciso di intraprendere.

Il fenomeno “made in Senegal” Ousmane Diop è però molto impegnato con la Serie A2 in questa stagione e ovviamente è necessario preservarne la salute fisica, dato che è oramai diventato una delle pedine delle rotazioni di coach Lardo: ecco che Micalich non ha condiviso la richiesta di Caruso e, da lì, l’escalation con minacce e parole pesanti volate all’interno della casa del massimo dirigente virtussino. Quello che è certo è che il caso è già in esame, sotto la categoria della tentata estorsione: da una parte Micalich, dall’altra Caruso. Tutto questo non fa il bene del nostro basket, anzi: la speranza è quella che venga fatta chiarezza e che episodi del genere non accadano più, tanto più se coinvolgono giocatori giovani.

Potremmo scrivere molto di più e soffermarci sulla questione, ma da sempre MegaBasket ha, per politica, cercato di parlare maggiormente di pallacanestro giocata e non di scenari da “dietro le quinte” dove, crediamo, si possa avere un impatto minore sulla promozione dello sport della palla a spicchi. Per cui, come dice il proverbio “Un bel silenzio non fu mai scritto”, e noi preferiamo non andare oltre.